MAX BOSCHINI
Amo combinare tradizione ed innovazione. Per i miei lavori prediligo l’analogico al digitale, scattando con macchine giocattolo, rulli scaduti o vecchie fotocamere acquistate ai mercatini. In fase di sviluppo faccio ricorso al cross processing, una tecnica che altera la chimica con cui si ottengono i negativi, rendendo gli scatti molto saturi e surreali.
Sono affascinato dal decadimento urbano; traggo ispirazione da vecchie case abbandonate, condomini, casermoni, quartieri popolari e stanze in disuso. Mi piace creare belle foto con un pizzico di decadentismo e surrealismo, talvolta anche con un po' di humour nero. Mi muovo soprattutto nei luoghi vicino a casa, o nelle immediate vicinanze, alla ricerca di prospettive strane, angoli e colori diversi. Generalmente sovrespongo le mie foto, che sono poi il risultato di tutti gli elementi che ho citato, cercando comunque di evolvere e migliorare tecnicamente, soprattutto per quanto riguarda il colore. Colore che utilizzo per porre un particolare accento sullo stato psicologico delle cose.
Colore, colore, sempre colore… per me è una vera e propria ossessione, uno strumento che utilizzo per riportare in vita luoghi ormai in disarmo, non più abitati o frequentati. E’ il caso anche della serie “Swimming Pool”: una vecchia piscina, come un vecchio scheletro, resiste ancora un poco, ancora un altro poco, per raccontarci una storia…
Sito web: www.maxboschini.com
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